Dio si serve di cause seconde
 
 
     

 

A.D. 70

GerusalemmeSecondo la tradizione, alla morte di Cristo, i suoi insegnamenti sarebbero stati divulgati dagli Apostoli esclusivamente per via orale, e con tale efficacia che, già nei primi anni di proselitismo, verranno fondate decine e decine di comunità arrivando a cristianizzare, nei primi vent'anni, un territorio abbastanza vasto da disturbare Roma.
Sempre la tradizione c'insegna che l'impero reagirà a tale apostolato inviando un proprio emissario, Paolo, ad ostacolare questa nuova fede.
Ma con un colpo di scena davvero sensazionale, Paolo stesso, folgorato sulla via di Damasco da una visione di Cristo, si convertirà seduta stante alla nuova fede, iniziando immediatamente una sua predicazione personale in contrasto con le disposizioni ricevute da Roma.
E tutto questo sarebbe accaduto senza che nessuna comunità, per decenni, abbia sentito il bisogno di fissare per iscritto la vita e la parola del Cristo?

Non mi pare proprio credibile.

Solo verso il settanta, a ben quarant'anni dalla morte di Gesù, fioriscono ad un tratto, ed in ogni parte dell'Asia minore, così tanti Vangeli da renderne necessaria la distinzione tra genuini e falsi.
Perché in pochi anni, dopo decenni di silenzio, un numero così elevato di Vangeli al punto da doverne accettare addirittura quattro? Non ne sarebbe bastato uno solo?

Gli chiesi: “Eminenza, come si spiega che San Paolo, attorno agli anni 50, divulghi già un Vangelo che sarà scritto appena vent'anni dopo?”
La riposta del Cardinale fu illuminante: “Mio buon giovane, questo è affare degli studiosi; noi ci occupiamo di fede”.