Il Manoscritto di Tolosa

 
Scritto e scrittore
I Personaggi
A.D. 70
 
     
Julius Neinei Cardinale Terracini Cardinale Freeman Don Mario Hansen

 
   
 

Che bizzarria, però; un individuo d'intelletto eccelso che si appassiona per un gioco matematico a cui l'Onnipotente dovrebbe obbedire; quasi che Nostro Signore sia un possidente terriero in perenne visita alle proprie tenute, che nel suo immenso e cadenzato giro nell'universo, ritrovandosi ogni 610 anni nei pressi del nostro pianeta, approfitti dell'occasione per discendere in terra ad impartirci le sue alte disposizioni.
Questo monsignore che accomuna Cristo, Budda e Maometto in un unico disegno divino, ipotizza una linea teologica profondamente eretica di cui, egli, è fautore inconsapevole.
Una mania sacrilega.
Un dogma blasfemo.
Una grave debolezza che andrà adeguatamente coltivata.
Ci tornerà utile.

     
  Già alla prima lettura del documento, mi parve alquanto strano che l'allora vescovo di Strasburgo si fosse così imprudentemente esposto a citare proprio Budda, tralasciando di menzionare la stupefacente vicenda del profeta Ezechiele, avvenuta attorno al 580 a.c., quindi effettivamente 610 anni dopo Mosè ed altrettanti prima della predicazione di Cristo.
L'evento straordinario di Ezechiele, descritto con minuzia di particolari incredibili e che tratta proprio della discesa in terra del Dio degli ebrei, ha sempre rappresentato una vera sfida agli studiosi della Bibbia, i quali non hanno trovato, finora, risposta adeguata a tale prodigioso avvenimento.
La bizzarra teoria di monsignor Freeman s'integrava perfettamente con i fatti narrati dal profeta e non posso pensare che egli, all'epoca, non ne avesse fatto alcun cenno ad Agostino Terracini.
Non è da escludersi, piuttosto, che quest'ultimo avesse omesso volutamente di menzionare il profeta Ezechiele, citando al suo posto Budda, pur forse nominato da Nickolas Freeman, con lo scopo unico di accentuare il distacco dalla sfera Cristiana del proprio potenziale rivale; con Ezechiele si sarebbe rimasti in ambito Biblico e la teoria dell'allora vescovo di Strasburgo non avrebbe assunto i connotati del sacrilegio su cui Terracini faceva tanto affidamento.
Già, quindi, in quei tempi lontani, nella mente del futuro Cardinale aveva preso forma una possibilità, quasi una larva di piano, per sfruttare un accenno di deviazione eretica in colui che avrebbe potuto un giorno trasformarsi in un avversario difficile da combattere in altro modo.
La lungimiranza di Agostino Terracini non può che stupire.