Il Manoscritto di Tolosa
Dio si serve di cause seconde
 
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A.D. 70
Anno 1273
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Manoscritto di Khenoboskion

Ho sprecato una mattinata intera a rintracciare una riproduzione mal eseguita del manoscritto copto di Khenoboskion, attribuito, qui, ancora al IV secolo.
Un inizio sconsolante!

Il manoscritto copto di Khenoboskion – dal luogo del ritrovamento - contenente il Vangelo di Tommaso, inizialmente datato IV secolo, è in realtà, secondo l'opinione comune, ascrivibile alla prima metà del II secolo. Questo fatto colloca il Vangelo di Tommaso tra i primi documenti cristiani, molto vicino alle date di composizione dei Vangeli canonici, e pone l'accento sulle possibili connessioni tra essi e sull'ambiente religioso di provenienza.


Farisei, Sadducei, Esseni, Zeloti

In quell'epoca, in Palestina esistevano vari partiti di ispirazione politico religiosa che trovavano la massima espressione nei Farisei, nei Sadducei, negli Esseni e negli Zeloti.
Tutti questi partiti, che potevano definirsi vere e proprie sette religiose, erano in costante lotta tra loro, ma trovavano saltuariamente il loro punto di unione solo nella lotta contro il nemico comune: i Romani.
Mentre i Farisei ed i Sadducei, seppur appartenenti a classi ben differenti della popolazione, sopportavano i conquistatori romani con cui giocoforza dovevano convivere, gli Esseni ed ancor più gli Zeloti, conducevano una continua e violenta lotta liberatrice contro gli occupatori romani.
Per anni la ribellione venne repressa con l'uso della forza ma contestualmente alimentata proprio dall'atteggiamento violento di governatori imperiali privi di sensibilità politica.
Una spirale di violenza continua, che culminò nell'anno 66 dell'era cristiana, quando Gessio Floro, procuratore romano della provincia, pretese che gli ebrei della giudea pagassero le tasse dovute utilizzando i diciassette talenti d'oro costituenti il tesoro del tempio.
Una richiesta assurda, sia per il risvolto economico (si trattava di oltre seicento chili d'oro), che religioso, e del tutto inaccettabile per una popolazione di tale fatta.
Tale richiesta portò ad un'immediata rivolta di tutta Gerusalemme, che, istigata dagli Zeloti, si ribellò violentemente a Roma, attaccando le truppe del procuratore sterminandole interamente: seimila uomini massacrati!
Una carneficina alla quale Roma reagirà con una forza immensa, sia per vendicare i morti subiti, che per riprendere il controllo della provincia oramai perduta.
Non va dimenticato che la rivolta ebraica avrebbe potuto svelare la fragilità della dominazione romana in tutto il mediterraneo orientale e l'impero non poteva certo permettersi di lasciare sospesa una questione di così ampia rilevanza.
Due anni dopo Roma invierà cinquantamila legionari agli ordini di Vespasiano e poi di suo figlio Tito, che sotto gli occhi del padre, divenuto nel frattempo Imperatore, infierirà violentemente sul popolo ebraico sterminandolo ferocemente, nel nome del prestigio della propria stirpe.
Nell'anno settanta, alla fine della guerra, i giudei conteranno più di un milione di morti e centosettemila prigionieri, ultimi testimoni di una Gerusalemme rasa completamente al suolo.”